“Una bella invenzione“: Giuseppe Montani e il romanzo storico

Liguori Editore - 2004

 11,99

Gli anni Venti del XIX secolo vedono in Italia la fioritura del romanzo storico. Giuseppe Montani, l’acuto critico dell’«Antologia», si fa con i suoi articoli sul romanzo – ancora oggi poco noti – convinto sostenitore del nuovo genere narrativo; le acquisizioni illuministiche e l’esperienza lombarda con gli uomini de «Il Conciliatore» si catalizzano facendogli svolgere un ruolo d’avanguardia sul terreno insidioso della modernità.(leggi tutto)

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Gli anni Venti del XIX secolo vedono in Italia la fioritura del romanzo storico. Giuseppe Montani, l’acuto critico dell’«Antologia», si fa con i suoi articoli sul romanzo – ancora oggi poco noti – convinto sostenitore del nuovo genere narrativo; le acquisizioni illuministiche e l’esperienza lombarda con gli uomini de «Il Conciliatore» si catalizzano facendogli svolgere un ruolo d’avanguardia sul terreno insidioso della modernità. Tramite Montani nell’«Antologia» le componenti culturale, ideologica e politica s’intrecciano in una peculiare e organica compenetrazione. Anche in virtù di ciò, in un fervido contesto, che tra Firenze e Livorno vede attivi Vieusseux, Montani, Niccolini, Benci, Guerrazzi, Mayer, Uzielli, si creano le condizioni favorevoli che permetteranno alla Toscana dell’epoca di dare un contributo (a lungo sottovalutato) alla genesi del romanzo storico risorgimentale: non si dimentichi l’Alessio ossia Gli ultimi giorni di Psara della livornese Angelica Palli, prima scrittrice d’un romanzo storico al femminile.

Anno

2004

Numero Pagine

280

ISBN

9788820750541 PDF

Codice prodotto

EDGT9040

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