La pietra lunare

Adelphi

 6,99

«La pietra lunare» si apre su una «scena della vita di provincia» grottesca e quasi allucinata, di quelle in cui l’autore delle «Due zittelle» era maestro. «Dal fondo dell’oscurità» il protagonista si sente guardato da «due occhi neri, dilatati e selvaggi» che lo gettano nello stupore e nel terrore. E al tempo stesso egli non può fare a meno di cogliere «un volto pallido, dei capelli bruni, un seno abbagliante scoperto a mezzo». Così ci appare Gurù, la fanciulla-capra, che presto condurrà Giovancarlo e il lettore fra i «lunari orrori» di creature diafane, fantomatiche, e fin nelle viscere della terra, nel regno arcano delle Madri, svelandosi come mistagoga di una iniziazione erotica. Il mondo sembra subito spartirsi in due specie di realtà, ostili e dissonanti… (Leggi tutto)

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«La pietra lunare» si apre su una «scena della vita di provincia» grottesca e quasi allucinata, di quelle in cui l’autore delle «Due zittelle» era maestro. «Dal fondo dell’oscurità» il protagonista si sente guardato da «due occhi neri, dilatati e selvaggi» che lo gettano nello stupore e nel terrore. E al tempo stesso egli non può fare a meno di cogliere «un volto pallido, dei capelli bruni, un seno abbagliante scoperto a mezzo». Così ci appare Gurù, la fanciulla-capra, che presto condurrà Giovancarlo e il lettore fra i «lunari orrori» di creature diafane, fantomatiche, e fin nelle viscere della terra, nel regno arcano delle Madri, svelandosi come mistagoga di una iniziazione erotica. Il mondo sembra subito spartirsi in due specie di realtà, ostili e dissonanti. Una è quella della vita gretta che si raccoglie intorno al desco familiare, impregnata di un «odore pesante d’avanzi di lavatura di piatti e d’insetti domestici». L’altra è quella che con la luna si annuncia nel cielo, là dove «succedono cose strane, e meravigliose», dove «ci sono cose che corrono navigano girano per conto loro mentre noi dormiamo». E si può dire che tali due realtà corrispondano ai registri fondamentali dell’opera di Landolfi quale si prefigurava con nettezza in questo suo primo romanzo, anno 1939.

Scrittore, poeta, traduttore e glottoteta italiano. Nato da famiglia nobile, si laurea in Lingua e Letteratura Russa all’Università di Firenze nel 1932. In gioventù frequenta la cerchia degli ermetici, è considerato uno dei massimi scrittori del Novecento. Da ricordare che Italo Calvino, che apprezzava particolarmente il suo lavoro, ha curato un’antologia di racconti landolfiani nel 1982.
Landolfi esordisce come narratore nel 1937 col racconto umoristico e concettuale Dialogo dei massimi sistemi. Alimentato da infinite suggestioni letterarie (da Rabelais a Gogol’ passando per i simbolisti…), il discorso narrativo di Landolfi verte soprattutto sull’incontro-scontro tra istinti e ragione, tra consapevolezza e inconsapevolezza, registrato con ironia e e lirismo.

Anno

2024

Numero Pagine

151

ISBN

9788845984006 EPUB

Codice prodotto

EDGT434196

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