La banalità del male

Feltrinelli Editore - 2013

 6,99

Otto Adolf Eichmann, uno dei comandanti delle SS responsabili dell’organizzazione della cosiddetta “soluzione finale”, fu catturato in un sobborgo di Buenos Aires l’11 maggio 1960, e fu processato nel 1961 a Gerusalemme, per aver commesso crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l’umanità e crimini di guerra sotto il regime nazista.

Hannah Arendt va a Gerusalemme come inviata del “New Yorker”. Assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il giornale sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro al caso Eichmann. Ne nasce un libro scomodo: pone le domande che non avremmo mai voluto porci, dà risposte che non hanno la rassicurante certezza di un facile manicheismo… (leggi tutto)

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Otto Adolf Eichmann, uno dei comandanti delle SS responsabili dell’organizzazione della cosiddetta “soluzione finale”, fu catturato in un sobborgo di Buenos Aires l’11 maggio 1960, e fu processato nel 1961 a Gerusalemme, per aver commesso crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l’umanità e crimini di guerra sotto il regime nazista.

Hannah Arendt assistette al processo come inviata del “New Yorker”. Assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il giornale sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro al caso Eichmann. Ne nasce un libro scomodo: pone le domande che non avremmo mai voluto porci, dà risposte che non hanno la rassicurante certezza di un facile manicheismo. Il Male che Eichmann incarna appare alla Arendt “banale”, e ” tanto più terribile, perché i suoi servitori più o meno consapevoli non sono che piccoli, grigi burocrati. I macellai di questo secolo non hanno la “grandezza” dei demoni: sono dei tecnici, si somigliano e ci somigliano”.

Anno

2013

Numero Pagine

320

ISBN

9788858823750 EPUB

Codice prodotto

EDGT74989

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