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Chiunque, in particolari circostanze, può infierire contro un altro essere umano: questo è quanto emerge dall’impressionante viaggio nelle profondità del male condotto da Piero Bocchiaro. Pagina dopo pagina, l’analisi avvincente e rigorosa offerta dall’autore annulla lo scarto (sicuramente confortante) tra ‘buoni’ e ‘cattivi’, mettendo fatalmente in crisi la tradizionale dicotomia Bene/Male… (leggi tutto)
Psicologia del male
Chiunque, in particolari circostanze, può infierire contro un altro essere umano: questo è quanto emerge dall’impressionante viaggio nelle profondità del male condotto da Piero Bocchiaro. Pagina dopo pagina, l’analisi avvincente e rigorosa offerta dall’autore annulla lo scarto (sicuramente confortante) tra ‘buoni’ e ‘cattivi’, mettendo fatalmente in crisi la tradizionale dicotomia Bene/Male.
“Il male non è mai straordinario ed è sempre umano. Divide il letto con noi e siede alla nostra tavola.”
Wystan Hugh Auden
Sono nato nel Bronx, da una famiglia povera, e credo che queste origini abbiano determinato il mio interesse per qualsiasi aspetto della situazione possa influenzare il comportamento e la vita delle persone. A differenza di chi, ricco, vuole prendersi il merito del successo, io ero in qualche misura obbligato a cercare spiegazioni «esterne» alle nostre modeste condizioni. Un simile orientamento era rafforzato anche da quanto accadeva attorno a me, fuori da casa mia. Vedevo continuamente amici e compagni di scuola compiere atti vandalici, rubare o aggredire persone innocenti. Non capivo come tutto ciò fosse possibile, considerato che si trattava per me di bravi ragazzi. Mi dicevo che doveva esserci una spiegazione di tipo situazionale, come avrei imparato a dire qualche anno dopo.
Era inevitabile che da studente rimanessi affascinato dalla psicologia sociale. Disciplina che si occupa di scoprire con rigore scientifico in che misura le variabili esterne influenzano pensieri, emozioni e comportamenti di ognuno.
Grazie all’attività di ricerca sono riuscito a trovare risposte inseguite per anni. Sin dagli inizi della mia vita professionale ho cercato di individuare quali fattori potessero spingere gli esseri umani a compiere azioni cattive, immorali, distruttive.
L’idea predominante nella cultura occidentale è che tali azioni siano l’esito della personalità o del patrimonio genetico di chi le compie. Ne consegue che bisogna scavare all’interno di questi individui per capire le ragioni del loro comportamento. La popolarità di tale idea è legata ai benefici che ne derivano sia per il sistema, che così viene alleggerito dalla responsabilità di aver creato i presupposti all’attuazione del male, sia per chi non ha ancora agito in maniera cattiva, che così può continuare a credere di essere diverso «da quel genere di persone».
Per quanto mi riguarda, considero semplicistica questa impostazione disposizionale e la dicotomia bene/male che ingloba, per cui, nel tentativo di rispondere alle domande che mi ero posto, ho abbracciato un approccio di tipo situazionista – proprio come facevo da bambino.
Gente che uccide, che tortura, che osserva passiva altri esseri umani morire. Gente ritenuta sadica, e dunque diversa da noi. Così ci hanno sbrigativamente detto di pensare. L’idea del mondo spaccato in due – sponsorizzata generosamente da Chiesa, scuola, televisione e da gran parte dell’intellighenzia – ci piace molto e l’abbiamo adottata da subito. Difficile separarsene persino quando assassini e torturatori, vivisezionati da criminologi e psichiatri, risultano spaventosamente normali. A simili constatazioni segue di solito una sensazione di smarrimento che per un attimo fa vacillare la credenza nel mondo binario; poi però ci facciamo distrarre dalla vita, e fatalmente dimentichiamo tutto.
Il libro che avete tra le mani può ridestare quella sensazione spiacevole: qui leggerete di esperimenti di psicologia i cui partecipanti – individui ben integrati e dai profili di personalità nella norma – giungono a sopraffare, umiliare, seviziare in maniera deliberata persone innocenti. Verrete a contatto con varie manifestazioni del male, inclusa quella, solo apparentemente minore, dell’inerzia in situazioni di emergenza. Questa volta, però, non resterete soli coi vostri dubbi: arriveranno delle risposte, di matrice psicosociale, frutto di analisi incentrate prevalentemente sul contesto in cui gli individui agiscono anziché sui loro tratti di personalità. Quattro studi, diventati dei classici della psicologia, ci forniranno spunti importanti per comprendere cosa spinse un ufficiale nazista a decretare la morte di milioni di ebrei, cosa trattenne i testimoni di una feroce aggressione dal soccorrere la vittima innocente, cosa scatenò la furia degli hooligans contro i tifosi italiani durante una finale di coppa, cosa indusse un gruppo di militari a infierire su dei detenuti inermi.
Anno | 2011 |
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Numero Pagine | 144 |
ISBN | 9788858102008 EPUB |
Codice prodotto | EDGT7133 |
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