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Il piacere di un testo è percepito nella sua pienezza solo cogliendo i fili che lo legano ad altri testi, alla cultura della sua epoca, alla tradizione da cui deriva: in sostanza, se lo si legge con disposizione filologica, cioè storica, non impressionistica.
I saggi raccolti nel volume si confrontano con questi temi, riferiti a vari aspetti del lavoro filologico: le differenze fra tradizioni manoscritte e tradizioni a stampa, i problemi teorici e pratici dell’edizione, il rapporto della letteratura con le tecnologie informatiche, l’importanza di una didattica filologica della letteratura. (Leggi tutto)
L’arte del filologo
Il piacere di un testo è percepito nella sua pienezza solo cogliendo i fili che lo legano ad altri testi, alla cultura della sua epoca, alla tradizione da cui deriva: in sostanza, se lo si legge con disposizione filologica, cioè storica, non impressionistica.
I saggi raccolti nel volume si confrontano con questi temi, riferiti a vari aspetti del lavoro filologico: le differenze fra tradizioni manoscritte e tradizioni a stampa, i problemi teorici e pratici dell’edizione, il rapporto della letteratura con le tecnologie informatiche, l’importanza di una didattica filologica della letteratura.
Gli autori di riferimento sono Dante, Machiavelli, Montaigne, Leopardi, Montale e altri. Chiude il volume un pentadecalogo che riassume le caratteristiche essenziali dell’arte del filologo, un vademecum per studenti e giovani studiosi che approcciano il lavoro filologico.
“Filologia è un’arte che esige dal suo cultore soprattutto una cosa, trarsi da parte, lasciarsi tempo, divenire silenzioso, divenire lento.” F. Nietzsche
Incipit
L’elogio della lentezza è il primo dei quindici punti dell’arte del filologo «ad uso dei giovani adepti», a cui Pasquale Stoppelli ha dedicato un intervento di pochi anni fa (cap. 11, L’arte del filologo in 15 punti): una delle chiavi di volta di tutto il suo percorso, forse l’espressione più rappresentativa del suo modo di intendere la filologia; è sembrato quindi logico e giusto dare a queste parole di Nietzsche – sulle quali Stoppelli torna a più riprese – il compito di fungere da porta d’accesso e guida all’interno degli scritti e del pensiero dello studioso…
Pasquale Stoppelli è stato professore di Filologia italiana alla Sapienza Università di Roma. Suoi interessi di studio degli ultimi anni sono la teoria e la pratica dell’edizione del testo, la filologia attributiva, il teatro di Machiavelli. È autore di Filologia della letteratura italiana, manuale della disciplina giunto nel 2024 alla terza edizione.
Anna Carocci insegna Letteratura italiana all’Università Roma Tre. Si occupa soprattutto di letteratura cavalleresca, editoria popolare e, nell’ambito del Novecento, di Cesare Pavese.
Valeria Guarna è assegnista di ricerca presso la Sapienza Università di Roma. È interessata principalmente alla letteratura italiana del Rinascimento e al libro antico a stampa.
Anno | 2024 |
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Numero Pagine | 157 |
ISBN | 9791254696323 EPUB |
Codice prodotto | EDGT452154 |
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