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L’affare umano. Al di là della paura di morire
Nato dallo sviluppo di alcuni appunti presi a proposito di Cyril e Samantha, due personaggi del film Il ragazzo con la bicicletta (2011), questo volume muove da una profonda preoccupazione filosofica, che attanaglia l’essere umano: come accettare la morte di Dio senza abbandonarsi a consolazioni e fedi sostitutive?
Divenuti orfani dell’amore divino, come affrontare l’umana paura di morire senza negare la nostra condizione mortale e senza rifiutare il mondo e l’altro da sé?… (Leggi tutto)
L’affare umano. Al di là della paura di morire
Nato dallo sviluppo di alcuni appunti presi a proposito di Cyril e Samantha, due personaggi del film Il ragazzo con la bicicletta (2011), questo volume muove da una profonda preoccupazione filosofica, che attanaglia l’essere umano: come accettare la morte di Dio senza abbandonarsi a consolazioni e fedi sostitutive?
Divenuti orfani dell’amore divino, come affrontare l’umana paura di morire senza negare la nostra condizione mortale e senza rifiutare il mondo e l’altro da sé?
In L’affare umano la risposta di Luc Dardenne a queste domande esistenziali passa per il riconoscimento del ruolo essenziale che svolge l’amore incondizionato e assoluto di ogni figura materna nei confronti del nuovo nato; amore grazie al quale l’essere umano, superando la paura di morire, si apre alla vita e all’altro da sé, fino a sviluppare la capacità di empatizzare con la sofferenza del prossimo come base necessaria di ogni società etica.
In questo contesto, l’arte non può che farsi portatrice di un’istanza profondamente umanistica: esprimere la sofferenza umana e, al contempo, la gioia d’essere al mondo.
“Lo sguardo cinico non è quello più profondo”.
Il 12 gennaio 2006, Luc Dardenne annotava quanto segue nel suo diario: “Ormai molto tempo fa. Ero seduto davanti a lui, il mio professore. Avevo parlato, lui mi aveva ascoltato. Mi guardava in silenzio, dava un tiro alla sigaretta… Mi disse: ‘Perché persevera nel pensare l’essere umano a partire dalla sua utopia e non dal suo deficit?’. Domanda sulla quale rimugino da trent’anni”1. Un passaggio del presente volume, tradotto per la prima volta in italiano, fornisce forse una risposta a questa domanda sulla quale, per sua stessa ammissione, Luc Dardenne ha riflettuto così a lungo: “lo sguardo cinico non è quello più profondo”2. Ciò significa che il male non è né un destino ineluttabile, né la verità ultima dell’essere umano, né tantomeno la conseguenza necessaria di determinate condizioni storico-sociali, ma una possibilità che può o non può verificarsi. È attorno a questa possibilità che ruotano non solo i film di finzione dei fratelli Dardenne, caratterizzati da uno sguardo profondamente umanista ed etico, ma anche le riflessioni contenute nel presente saggio.
Anno | 2024 |
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Numero Pagine | N.D |
ISBN | 9791256150922 EPUB |
Codice prodotto | EDGT441078 |
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