Grandi speranze

Grandi speranze

“Pip, vecchio mio, la vita è fatta di tanti di quei pezzi diversi saldati insieme…”
Pip ha sei anni quando Magwitch, criminale in fuga, lo costringe ad aiutarlo nel suo piano di evasione; ed è proprio da questo incontro che dipenderanno le speranze e i desideri che definiranno la sua vita adulta.
“Tirato su con le sue mani” dall’arcigna sorella, il cui umorale dispotismo è mitigato dalla dolcezza dell’amorevole e ingenuo marito Joe, Pip si imbatte fin da bambino in personaggi stravaganti che, in un eterno ritorno, riappariranno negli anni della maturità. Tra questi, Miss Havisham, sposa mancata rinchiusa in una putrescente dimora nella quale tutto si è fermato al giorno delle nozze, andate a monte per la fuga del fidanzato. Estella, arrogante figlia adottiva di lei, che rifiuta l’amore di Pip a causa delle sue umili origini. Magwitch e il suo compagno di misfatti, i cui segreti getteranno Pip nello sconcerto.
E infine un incognito benefattore che gli permetterà di trasferirsi a Londra, vivere di lussi e studiare – almeno finché i debiti non lo soffocheranno.

In un crescendo di mistero, rovesci di fortuna e tensione, Dickens costruisce un romanzo in cui le aspettative cedono il passo a una visione meno trasognata della vita – ma non meno fortunata –, senza rinunciare a una critica puntuale della società vittoriana.

Introduzione di Grandi speranze

Perché si dovrebbe fare la fatica di entrare in un mondo narrativo vecchio più di un secolo e mezzo? Perché farla per mezzo di un romanzo e non guardando un film o una serie televisiva? Vale la pena leggere Dickens, ha ancora qualcosa da dirci?

A molte di queste domande si potrebbe dare una risposta sbrigativa: vale la pena leggerlo perché Dickens è un grande scrittore, e questo è uno dei suoi romanzi migliori. Oppure, per essere più precisi e andare dal generale al particolare: il romanzo è il genere letterario per eccellenza della moderna civiltà borghese, e trova alcune delle sue realizzazioni più alte in Inghilterra; il secolo lungo che va da Jane Austen a Virginia Woolf, dal 1813 di Orgoglio e pregiudizio al 1931 di Le onde, è l’epoca d’oro del romanzo inglese; di quest’epoca d’oro, Dickens è una delle figure di spicco, e allo stesso tempo un personaggio e uno scrittore “inimitabile”

Se un inquadramento di questo tipo rischia di scoraggiare chi ai libri chiede solo un po’ di svago, si può dare una risposta ancora più secca: vale la pena leggere questo romanzo perché è un libro molto divertente, a tratti addirittura esilarante.