Giudizio e pregiudizio

Giudizio e pregiudizio
Gli stereotipi di genere nel diritto

Cosa sono gli stereotipi di genere? Come agiscono nel diritto? E quali sono i loro usi e le funzioni?
Indagando il nesso esistente tra gli stereotipi e la discriminazione, i saggi qui raccolti analizzano in una prospettiva femminista i concetti, le prassi e i metodi che in ambito giuridico sono funzionali al mantenimento delle donne in una condizione di subordinazione.

La critica femminista degli stereotipi di genere nel diritto: concezioni, usi, funzioni, retoriche in Giudizio e pregiudizio.
Giusfemminismo e stereotipi. Le concezioni e gli usi degli stereotipi nel diritto. Le funzioni degli stereotipi, tra vecchie e nuove discriminazioni. La critica istituzionale agli stereotipi, tra rischi e retoriche. Le specificità degli stereotipi di genere nel diritto.  La critica degli stereotipi di genere nel diritto ha una storia risalente, che può essere ricondotta agli albori della riflessione giusfemminista.
Dal momento in cui ha iniziato a decostruire il canone maschile del diritto, il femminismo giuridico ha disvelato la rappresentazione stereotipata e serializzante delle donne perpetrata dal sistema patriarcale attraverso norme e prassi.

Premessa a Giudizio e pregiudizio

L’avvento del principio di eguaglianza e la successiva conquista dei diritti e delle libertà fondamentali hanno infatti reso evidente la presenza nel diritto di nozioni, concetti, espressioni e convincimenti profondamente discriminatori nei confronti delle donne e strettamente dipendenti da un immaginario culturalmente costruito e ideologicamente giustificato.
Affrontare il problema della presenza degli stereotipi di genere nel diritto contemporaneo dunque significa non tanto avvicinarsi ad una nuova questione, quanto piuttosto proseguire sulla strada della critica del diritto indicata dal giusfemminismo: indagando quanto ancora permane nell’esperienza giuridica della sua originaria struttura discriminatoria e spingendo ulteriormente la riflessione nella direzione della decostruzione delle forme e dei metodi del diritto stesso, qualora si presentino come connotati in termini sessisti.
In quest’ottica, la critica degli stereotipi in generale, e degli stereotipi di genere nello specifico, rappresenta uno strumento importante per scandagliare i meandri più reconditi del diritto stesso, alla ricerca di quegli interstizi in cui si
insinuano ancora pratiche di manipolazione e compressione della soggettività delle donne all’interno di categorie predefinite, finalizzate alla loro gerarchizzazione, tramite il misconoscimento e la subordinazione.