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Quando suo padre Murtaza venne ucciso, Fatima Bhutto aveva solo quattordici anni. Si trovava a pochi passi dal luogo dell’attentato.(leggi tutto)
Quando suo padre Murtaza venne ucciso, Fatima Bhutto aveva solo quattordici anni. Si trovava a pochi passi dal luogo dell’attentato. Quell’episodio, che ha segnato la sua vita, è anche una delle pagine più torbide della storia del suo paese, il Pakistan, il crocevia strategico della politica mondiale, stretto tra Iran, Afghanistan, Cina e India. Canzoni di sangue è in primo luogo un gesto d’amore, quello di una figlia per un padre che non ha potuto vederla crescere. Al tempo stesso, racconta il destino tragico di una grande e potente famiglia, che sembra uscire da un’epoca remota, e forse per questo ancora più affascinante. Perché ci ricorda le tragedie degli Atridi, gli intrighi dei Borgia o i drammi storici di Shakespeare. Come racconta Fatima, suo nonno Zulfikar Ali, dopo aver guidato il paese, è stato torturato e giustiziato dal generale golpista Zia ul Haq. Suo zio Shahnawaz, suo padre Murtaza, sua zia Benazir assassinati. Discendenti di una casata di guerrieri, i Bhutto possiedono enormi estensioni di terra nella regione del Sind. Dopo l’indipendenza, la famiglia è stata al centro della vita politica del Pakistan: un paese violento e corrotto, segnato da complotti e faide sanguinose, omicidi e attentati. Fatima Bhutto ha vissuto tutto questo: un potere assoluto, arcaico, quasi feudale nella regione d’origine; le torbide lotte politiche in uno stato instabile; i sanguinosi conflitti interni e le minacce dall’estero. Il jet set internazionale delle élite politiche e finanziarie. Fatima Bhutto ce lo racconta con lo sguardo curioso e appassionato di una donna di grande sensibilità e forti slanci ideali. Per trasformare un gesto d’amore in un atto di giustizia e di verità.
Anno | 2011 |
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Numero Pagine | 534 |
ISBN | 9788811132370 PDF |
Codice prodotto | EDGT5464 |
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